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Per la prima volta in Italia appare la traduzione dell'opera completa di Dufresny, "Amusements sérieux etcomiques" (1699), che occupa un posto di rilievo nel panorama della letteratura morale fra Sei e Settecento. L'autore dei "Divertimenti seri e buffi" mescola il serio e il buffo sotto il segno della saggezza scettica, invitando il lettore alla libertà di pensare, di ridere e di divertirsi. Lungi dal nutrire le pretese del moralista che detta ricette di comportamenti e prescrive pillole di verità, Dufresny cerca la divertita complicità del lettore per meglio associarlo alle sue riflessioni. Così l'accostamento caleidoscopico del serio e del buffo suggerisce la sostanziale ambiguità del reale e l'assurdità dell'esistenza.